mercoledì 17 marzo 2010

Il Comune restituisce il canone di depurazione

Messaggero Veneto — 17 marzo 2010   pagina 11   sezione: UDINE

PORPETTO. «Dopo l’approvazione del bilancio, che toglie ossigeno alle associazioni del territorio, ma garantisce 4.000 euro per quelle extra comunali, come consiglieri, apprendiamo che un’altra nostra indicazione, dopo quella del blocco dell’aumento dell’aliquota dell’addizionale Irpef, è stata accolta: una parte dell’avanzo di bilancio sarà destinata alla restituzione del canone di depurazione». A dirlo sono i consiglieri, della lista civica “Uniti per rinnovare”, Zanchin, Bragagnini e Favalessa, la cui soddisfazione per il risultaro raggiunto è però velata da «un’altra esigenza che è maturata e che prosciugherà definitivamente l’avanzo di bilancio: sono i lavori incompleti ed ancora senza fine di realizzazione della pista ciclabile di via Corridoni». Infatti - affermano -, è di questi giorni la notizia che la ditta appaltatrice ha chiesto, oltre il costo già pattuito, il pagamento di 80.000 euro per i lavori extra e per i continui stop ai lavori in cantiere che la direzione lavori, il progettista e l’amministrazione hanno autorizzato senza la dovuta copertura finanziaria. Tecnicamente questo si chiama debito fuori bilancio che dovrà essere pagato, come prevede la legge, proprio con l’avanzo. «Reputiamo preoccupante la situazione, infatti, gli interventi di estinzione anticipata dei mutui per 121.000 euro, l’uscita extra di 80.000 per i lavori extra di via Corridoni, oltre ad altri 33.000 euro, maturati in corso d’opera, per il completamento, faranno sfumare l’avanzo di bilancio, creando dei “buchi” nella gestione. Infatti - rimarcano -, sarà davvero difficile sostenere la spesa per opere pubbliche necessaria per il miglioramento e il mantenimento del nostro paese: auspichiamo che gli interventi necessari e reclamati ripetutamente dall’abitato di Castello non vengano compromessi da queste uscite extra che non dovevano esserci, se l’opera di via Corridoni fosse stata gestita diversamente dal sindaco».

giovedì 4 marzo 2010

Bilancio comunale 2010 le nostre perplessità

BILANCIO 2010: DIMINUISCONO I CONTRIBUTI, SALGONO I COSTI DEI SERVIZI E NIENTE FONDI PER I RIMBORSI – BLOCCATA LA VENDITA DELLE EX SCUOLE DI CASTELLO E CORGNOLO

Essere sepolti nel cimitero di Porpetto costerà 9 volte di più. Questa è la novità, collegata all’approvazione del bilancio 2010, più eclatante che i consiglieri Zanchin, Bragagnini, Favalessa della lista civica “Uniti per rinnovare” mettono in evidenza.

Pur prendendo atto che l’aliquota dell’addizionale Irpef non è stata incrementata, come richiesto in una loro precedente mozione, i consiglieri fanno osservare che questo bilancio è impostato unicamente a soddisfare necessità di tipo finanziario perché si è privilegiato il rimborso anticipato di alcuni mutui per 121.000,00 euro e tagliare spese un po’ dappertutto.

Vediamo in questo bilancio – proseguono i consiglieri - segnali preoccupanti per l’associazionismo: nel settore sportivo e ricreativo sono stati destinati solo 2.000,00 euro, contro i 15.000,00 dello scorso anno, nel settore culturale le risorse sono dimezzate (1.000,00 euro) e per la scuola materna il contributo è stato ridotto di 10.000,00 (meno 25% rispetto all’anno scorso).

Mentre la spesa destinata alla organizzazione di spettacoli prodotti da società non del paese beneficeranno di 4.000,00 euro.

Riteniamo che nel corso dell’anno le nostre associazioni comunque vedranno ben poco perché l’avanzo di bilancio oltre ad essere destinato in gran parte all’estinzione anticipata dei mutui, dovrà soddisfare almeno altre due esigenze: la prima, che questo bilancio ha completamente dimenticato, è l’incremento del fondo destinato al rimborso del canone di depurazione e la seconda è la spesa per opere pubbliche, non sostenuta da nuovi mutui, necessarie per il miglioramento e mantenimento del nostro paese.

Vista la sfavorevole congiuntura economica, la straordinaria scelta politica di questa amministrazione è quella di chiudere i rubinetti che finanziano le attività delle associazioni di Porpetto che con la loro opera e presenza sul territorio garantiscono servizi e momenti di crescita, formazione e svago per tutti, individui e famiglie.

In questa scelta i consiglieri di minoranza vedono un preoccupante segnale di volontà di disgregare il tessuto sociale perché proprio attraverso queste associazioni per tanti di noi è maturato il senso di appartenenza alla comunità ed è stata offerta una possibilità di realizzazione umana.

Nella movimentata seduta di ieri sera la minoranza consiliare ha bloccato sul nascere la proposta di inserire nel piano di vendita degli immobili le due scuole di Castello e Corgnolo. In entrambe le strutture hanno la propria sede operativa da anni rispettivamente il ENFAP, istituto di formazione professionale a livello nazionale, ed il CAMPP, il consorzio che accoglie ragazzi disabili. Anche in questo caso l’esigenza di fare cassa a tutti i costi sarebbe prevalso su ogni altra opzione avendo come conseguenza sia la perdita di patrimonio storico della comunità che un impoverimento dell’offerta formativa e di accoglienza del paese verso i ragazzi più bisognosi di attenzione.

Pubblicato il decreto per la restituzione del canone di depurazione. Ecco la procedura ... punto per punto!!!

COMMENTI AL DECRETO DEL MINISTERO DELL’AMBIENTE DEL 30/09/2009

PUBBLICATO SU G.U. N.31 SERIE GENERALE DEL 08/02/2010

Individuazione dei criteri e dei parametri per la restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione

Le premesse

Oltre alla precisa citazione delle leggi in vigore in tema di risorse idriche ci sono alcuni riferimenti interessanti:

1.      art. 14 legge n.36/1994 e art. 155 Dlgs n. 152/2006 i soggetti non allacciati a pubblica fognatura che depurano autonomamente non pagano la quota di tariffa riferita al servizio di fognatura e depurazione: cioè non pagano nulla

2.      giurisprudenza della Corte dei Conti: documentata istanza da parte dell’utente per ottenere la restituzione delle somme

3.      giurisprudenza delle Corte dei Conti: termine di prescrizione quinquennale (art. 2948 C.C.)

Art. 1 – ambito di applicazione

  1. il decreto individua i criteri ed i parametri di restituzione agli utenti della quota di tariffa non dovuta riferita al servizio di depurazione

  2. utenti ai quali si restituisce: quando mancano gli impianti di depurazione o siano temporaneamente inattivi.  ATTENZIONE: se nel periodo oggetto di rimborso nei Piani d’ambito o in atti formali di competenti organi dei Comuni è stata prevista la realizzazione di impianti di depurazione e sono state effettuate attività di progettazione, realizzazione o completamento degli impianti stessi, questi oneri vanno dedotti!!

  3. non si applica ai non allacciati a fognatura, che però provvedono autonomamente alla depurazione.  ATTENZIONE: chi non è allacciato e non depura è sanzionabile secondo la legge (Dlgs n. 152/2006)!!!

  4. si applica agli allacciati a fognatura che depurano autonomamente:  cioè devono essere rimborsati e non pagare più, ma bisogna essere in grado di dimostrare l’attività di depurazione!!!


Art. 2 – definizioni

  1. impianto di depurazione    è distinto dalla rete fognaria (intesa come condotte che arrivano ad un impianto di depurazione)

  2. impianti temporaneamente inattivi    costruzione completata, non avviati o funzionamento interrotto, ma non per manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzata al ritorno a regime (in pratica è fuori uso come quello a Castello)

  3. gestioni in via diretta    sono le gestioni regolate da deliberazioni del CIPE


Art. 3 – programma per la costruzione e l’attivazione degli impianti di depurazione

Vale solo nei casi in cui manchino gli impianti o siano temporaneamente inattivi

  1. le AATO, sentiti i gestori, ricostruiscono il programma temporale delle attività di progettazione, realizzazione o completamento avviate alla data di pubblicazione della sentenza Corte costituzionale n. 335 del 2008, che deve essere coerente con il Piano d’ambito approvato    Nel nostro caso non c’è per quanto attiene al Consorzio D.L.

  2. i comuni gestori in via diretta (come Porpetto) ricostruiscono il programma delle attività sulla base degli atti approvati dai competenti organi comunali


Art. 4 – elementi informativi di riferimento

È la documentazione relativa al periodo in cui è stata corrisposta indebitamente la quota di tariffa e consiste in elenchi:

  1. utenti serviti da depuratore attivo

  2. utenti non serviti da depuratore attivo ma per il quale è in corso attività come da programma art. 3

  3. utenti non serviti da depuratore perché temporaneamente inattivo e lo è stato (sarebbe il caso di Castello se fosse allacciato alla fognatura)

  4. utenti non serviti da depuratore attivo e non è in corso attività come da programma art.3 (è il caso di Porpetto)


che devono essere messi a disposizione dal gestore o dal comune all’AATO

Art. 5 – oneri deducibili

Dall’importo da restituire vanno dedotti i costi effettivamente sostenuti per le attività di progettazione, realizzazione, completamento dell’impianto di depurazione a servizio di ciascun utente. Sono in realtà i punti 3.2 (ammortamenti e accantonamenti) e 3.3 (remunerazione del capitale investito) dell’allegato al D.M. 01/08/1996 Min. Ambiente.  Questo vale per i gestori, per i comuni si usano le pertinenti delibere CIPE

Se la restituzione avvenisse prelevando dai fondi vincolati la deduzione sarebbe per l’intero costo!

Art. 6 - restituzione della quota di tariffa non dovuta

Ecco finalmente quali categorie di utenti vedranno il rimborso:

  1. utenti non serviti da depuratore attivo ma per il quale è in corso attività come da programma art. 3     dedotti gli oneri

  2. utenti non serviti da depuratore perché temporaneamente inattivo e lo è stato (sarebbe il caso di Castello se fosse allacciato alla fognatura)      dedotti gli oneri

  3. utenti non serviti da depuratore attivo e non è in corso attività come da programma art.3 (è il caso di Porpetto)     intera quota  (è il caso di Porpetto)


Art. 7 – procedura per le restituzioni

Sarà AATO ad attuare la procedura nel caso dei gestori. Ecco cosa farà:

  1. verifica la correttezza delle informazioni trasmesse (gli elenchi dell’art. 4 da verificare??)

  2. individua l’importo e i relativi interessi

  3. i gestori restituiscono ad ogni singolo richiedente avente diritto

  4. termine prescrizione cinque anni dal 1 ottobre 2009 ovvero restituzione nei 5 anni successivi?


(sembra che AATO riceve l’elenco di tutti gli utenti, faccia il calcolo degli importi più interessi, ma che il gestore restituisca solo a chi ha presentato la richiesta di rimborso)

AATO può disporre restituzione in forma rateale o a compensazione

Nel caso dei Comuni questi faranno tutto da soli: individuazione importo (è stato omesso apposta con interessi??) e se restituzione in forma rateale o a compensazione

Seguono delle direttive per i gestori, che possono utilizzare i fondi vincolati qualora non impiegati, e per AATO che può prevedere una revisione tariffaria straordinaria (aumento!!!) “esclusivamente” nei confronti degli utenti serviti dagli impianti di depurazione. Cioè chi è depurato paga anche la restituzione ai non depurati!!!!

Art. 8 – informazione agli utenti

I gestori / i comuni devono produrre annualmente il programma delle attività di realizzazione degli impianti di depurazione e gli elenchi degli utenti, suddivisi nelle 4 categorie indicate al punto 4

I gestori lo devono comunicare all’AATO in formato digitale (i comuni non devono inviare nulla!!!), mentre gli utenti si troveranno un prospetto allegato alla fattura/bolletta

Art. 9 – monitoraggio degli obblighi informativi

La Commissione nazionale per la vigilanza sulle risorse idriche verifica il rispetto degli adempimenti informativi dell’art. 8. Solo i gestori saranno sanzionati, i comuni no.

IN CONCLUSIONE E SINTESI

  • saremo rimborsati solo della quota tariffa (più interessi), ma non l’IVA. Ecco perché le domande di rimborso non andrebbero in bollo: abbiamo già pagato una tassa patrimoniale!!!

  • abbiamo l’obbligo di fare domanda (al comune ed al Consorzio Depurazione)

  • saremo rimborsati solo per quanto pagato 5 anni prima del 01 ottobre 2009 oppure il rimborso avviene in 5 anni da questa data in forma rateale o a compensazione!!!