lunedì 19 luglio 2010
sabato 17 luglio 2010
Porpetto, la variante fa saltare il Comune 7 consiglieri si dimettono, si torna al voto
Messaggero Veneto — 17 luglio 2010 pagina 10 sezione: UDINE
Da ieri il comune di Porpetto non ha più una maggioranza. Con le dimissioni di sette consiglieri comunali, (cinque di minoranza e due di maggioranza), decade dunque, ad un anno di distanza, la maggioranza retta da Pietro Dri, una crisi da tempo annunciata che provocata dalla diversità di vedute sulla viabilità alternativa alla Sp80, sulla famosa “bretella”, fortemente sostenuta da Dri e sulla proposta regionale voluta dai due ex assessori e dalle minoranze. Per Porpetto, si profilerà ora il commissariamento del Comune in attesa del voto anticipato del prossimo anno. Ieri i consiglieri di opposizione Zanchin, Bragagnini, e Favalessa del gruppo “Uniti per rinnovare”, Gheller e Pez del gruppo “Insieme per Porpetto”, unitamente ai due ex assessori Di Pascoli e Dri hanno, rassegnato le dimissioni, ritenendo di porre fine al mandato amministrativo del sindaco Pietro Dri. «Questo in seguito alla grave crisi verificatasi in particolare sulla tematica della viabilità, amareggiati dal comportamento antidemocratico tenuto dal sindaco nel suo anno d’insediamento attraverso vari comportamenti, sia verso i suoi due ex assessori poi revocati, che verso i due gruppi consiliari. Mai - affermano - il sindaco si è adoperato per garantire alla popolazione di Porpetto la necessaria conoscenza della soluzione progettuale regionale, mediante un confronto democratico con i soggetti istituzionali interessati e i cittadini di Porpetto, come gli avevamo più volte richiesto, anzi ha ostacolato fin dal sorgere la proposta regionale arrivando a negare l’esistenza perfino dei 40 milioni di euro stanziati. Inoltre ha ostacolato la necessaria discussione in consiglio comunale, convocando con oltre un mese e mezzo di ritardo un consiglio comunale richiesto dalle due minoranze: abbiamo perfino dovuto abbandonare la seduta del consiglio comunale di approvazione del consuntivo per fare in modo che si decidesse a convocarlo». Nel documento, i sette dimissionari ricordano inoltre che «nel consiglio del 10 maggio sette consiglieri hanno approvato la mozione inerente l’avvio del progetto di viabilità regionale, cassando così la bretella proposta dal sindaco Dri. Il sindaco da subito ha ostacolato in tutti i modi la volontà democratica espressa dal consiglio, rimanendo inerte alle richieste fatte di convocazione di un tavolo di lavoro con i soggetti istituzionale coinvolti. Fino alla fine abbiamo dato al sindaco la possibilità, nonostante fosse in minoranza, di ottemperare al volere del consiglio comunale, tentando fino all’ultimo di giungere a una risoluzione utile per il comune, ma egli, per oltre due mesi dalla delibera consiliare, ha perseverato nella sua posizione contraria a quella espressa a maggioranza dal consiglio comune, aggravando ulteriormente il clima politico». «Per il sindaco – concludono gli ex consiglieri- l’unica mediazione possibile era quella di aderire alle sue idee, rispetto alle quali non sono stati concessi margini di transazione». Francesca Artico
Da ieri il comune di Porpetto non ha più una maggioranza. Con le dimissioni di sette consiglieri comunali, (cinque di minoranza e due di maggioranza), decade dunque, ad un anno di distanza, la maggioranza retta da Pietro Dri, una crisi da tempo annunciata che provocata dalla diversità di vedute sulla viabilità alternativa alla Sp80, sulla famosa “bretella”, fortemente sostenuta da Dri e sulla proposta regionale voluta dai due ex assessori e dalle minoranze. Per Porpetto, si profilerà ora il commissariamento del Comune in attesa del voto anticipato del prossimo anno. Ieri i consiglieri di opposizione Zanchin, Bragagnini, e Favalessa del gruppo “Uniti per rinnovare”, Gheller e Pez del gruppo “Insieme per Porpetto”, unitamente ai due ex assessori Di Pascoli e Dri hanno, rassegnato le dimissioni, ritenendo di porre fine al mandato amministrativo del sindaco Pietro Dri. «Questo in seguito alla grave crisi verificatasi in particolare sulla tematica della viabilità, amareggiati dal comportamento antidemocratico tenuto dal sindaco nel suo anno d’insediamento attraverso vari comportamenti, sia verso i suoi due ex assessori poi revocati, che verso i due gruppi consiliari. Mai - affermano - il sindaco si è adoperato per garantire alla popolazione di Porpetto la necessaria conoscenza della soluzione progettuale regionale, mediante un confronto democratico con i soggetti istituzionali interessati e i cittadini di Porpetto, come gli avevamo più volte richiesto, anzi ha ostacolato fin dal sorgere la proposta regionale arrivando a negare l’esistenza perfino dei 40 milioni di euro stanziati. Inoltre ha ostacolato la necessaria discussione in consiglio comunale, convocando con oltre un mese e mezzo di ritardo un consiglio comunale richiesto dalle due minoranze: abbiamo perfino dovuto abbandonare la seduta del consiglio comunale di approvazione del consuntivo per fare in modo che si decidesse a convocarlo». Nel documento, i sette dimissionari ricordano inoltre che «nel consiglio del 10 maggio sette consiglieri hanno approvato la mozione inerente l’avvio del progetto di viabilità regionale, cassando così la bretella proposta dal sindaco Dri. Il sindaco da subito ha ostacolato in tutti i modi la volontà democratica espressa dal consiglio, rimanendo inerte alle richieste fatte di convocazione di un tavolo di lavoro con i soggetti istituzionale coinvolti. Fino alla fine abbiamo dato al sindaco la possibilità, nonostante fosse in minoranza, di ottemperare al volere del consiglio comunale, tentando fino all’ultimo di giungere a una risoluzione utile per il comune, ma egli, per oltre due mesi dalla delibera consiliare, ha perseverato nella sua posizione contraria a quella espressa a maggioranza dal consiglio comune, aggravando ulteriormente il clima politico». «Per il sindaco – concludono gli ex consiglieri- l’unica mediazione possibile era quella di aderire alle sue idee, rispetto alle quali non sono stati concessi margini di transazione». Francesca Artico
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